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Schiàccia (tenaglia per fare le ostie)

Museo etnografico, Lusevera

Tenaglia di ferro per modellare le ostie con incisi il nome di Gesù (IHS) e l’immagine di Gesù Crocifisso. Le ostie furono usate dai sacerdoti per l'eucaristia.
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Arcolaio

Museo etnografico, Lusevera

Un tipo particolare di arcolaio a funzionamento orizzontale. Veniva usato per dipanare le matasse avvolgendo il filo in gomitolo. La ruota veniva spinta con il piede dalla persona che lo usava. 
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Recipiente per il lardo macinato

Museo di Rateče

Il recipiente per conservare il lardo macinato era di proprietà di Janez Kopavnik, che come molti altri abitanti di Rateče lavorava nella miniera di piombo di Raibl. Sul coperchio di legno spaccato sono incisi l’anno 1786 e il monogramma della Vergine Maria e di Cristo.    
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Zoccolo

Museo di Rateče

Gli zoccoli erano dapprima usati dai pastori e dai contadini come calzatura per la stalla. Dopo divennero abiti festivi della zona di Rateče. Lo zoccolo in fotografia fu fatto da un falegname presso Majden, ma li fabbricavano anche presso Belč e presso Žverc. L'ultimo zoccolaio locale era Jakob Oman. La suola, inchiodata con diciotto chiodi, è fatta di ceppo di faggio, la parte superiore è intrecciata da vimini di larice e abete, in precedenza inzuppati. Più >>

Cucina

Collezione etno-militare, Breginj

Focolare con cappa di aspirazione e utensili da cucina, che venivano usati fino al 1950.
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Panciotto

Museo di Rateče

Alla fine dell'Ottocento il panciotto fatto di lino e panno faceva parte dell'abbigliamento festivo maschile. Il panciotto in fotografia era indossato da Anton Kavalar della casa Pri Minarju a Rateče e ogni tanto anche da suo figlio e da suo nipote.
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Crocefisso

Collezione "V Vidrijah'', Belopeška ravnina/Piana di Fusine

Il crocefisso invetriato e decorato faceva parte dell'arredamento dell'albergo Pri Jalenovih sul Piano di Fusine e testimonia l'intreccio della cultura cittadina con i valori del mondo contadino all'inizio del Novecento.
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Pianta della segheria

Collezione "V Vidrijah'', Belopeška ravnina/Piana di Fusine

La pianta della segheria industriale della ditta Jalen, che fu fondata nell'Ottocento da Ivan Jalen e che funziona ancora nonostante le tensioni nazionali e i cambiamenti sociali e politici.
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Libro degli ospiti

Collezione "V Vidrijah'', Belopeška ravnina/Piana di Fusine

Il 4 agosto del 1907 nel libro delle impressioni dell'albergo Pri Jalenovih fu scritta un'ode al monte Mangart.
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Oggetti della prima guerra mondiale

Collezione "Posočje 1915–1917"

Letti dell'ospedale militare da campo e vari cappotti dal Fronte dell'Isonzo conservati nella collezione Ivan Šavli.
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Armi e attrezzi della prima guerra mondiale

Collezione "Posočje 1915–1917"

Numerosi oggetti militari della collezione Ivan Šavli.
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Kanal ob Soči

Collezione delle cartoline della zona di Kanal, Morsko

Cartoline del primo decennio del Novecento con l'immagine della torre di difesa, distrutta dopo la prima guerra mondiale.
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Kanal

Collezione delle cartoline della zona di Kanal, Morsko

Cartolina in bianco e nero con l'immagine di Kanal nel primo decennio del Novecento, più precisamente dell’Hotel Ulaga a sinistra e l’Hotel Zlati lev sulla destra, sullo sfondo invece la torre di difesa.
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Album di cartoline

Collezione delle cartoline della zona di Kanal, Morsko

Uno degli album di cartoline del collezionista Branko Drekonja.
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Oggetti personali dei soldati che combattevano sul Fronte dell'Isonzo.

Collezione "La ritirata di Caporetto 1917"

Nella collezione di Ivan Krajnik si trovano numerosi oggetti per l'igiene personale e altri oggetti usati dai soldati che combattevano sul Fronte dell'Isonzo.
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Valigia intessuta

Collezione etnografica e di intaglio di Franc Jerončič, Melinki

La valigia intessuta fu usata dalla madre del collezionista Franc Jerončič durante la prima guerra mondiale, quando viveva da profuga.
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Lametta

Collezione etnografica e di intaglio di Franc Jerončič

La lametta fu portata dalla Francia nel 1932 dal padre del proprietario della collezione Franc Jerončič, che si ricorda ancora come suo padre gli correva dietro per potergli tagliare i capelli, poiché la procedura era dolorosa.
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Bracciale con pendolo


Collezione Lukčeva hiša, Kambreško

Sul pendolo c'è l’immagine delle mura di Palmanova.
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Anello

Museo storico Balus, Gorenji Tarbilj/Tribil Superiore

L'anello con le iniziali era di proprietà di un soldato che combatteva lungo il fiume Idrija.
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Distintivo

Museo storico Balus, Gorenji Tarbilj/Tribil Superiore

I soldati italiani portavano il distintivo a forma di stella attaccato al colletto. Agli occhi dei soldati austriaci esso rappresentava un bottino di guerra, che veniva attaccato sul copricapo.
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Glingič

Museo della Gente della Val Resia, Bila, Rezija/San Giorgio, Resia

Al ritorno dal pascolo il campanaccio veniva legato al collo dalle mucche, sicché nella valle tutti sapessero dell'avvento del bestiame. Ai campanacci ci si rinunciava in tempo di lutto.
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Pressa

Museo della Gente della Val Resia, Bila, Rezija/San Giorgio, Resia

Con la pressa si faceva il mosto delle pere, che crescevano sia nel villaggio che in montagna.
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Crassigne o krösma

Museo della Gente della Val Resia, Bila, Rezija/San Giorgio, Resia

Attrezzo affilatore mobile che gli arrotini resiani portavano con sé girando per il mondo.
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Memento Bethlehem

Collezione di santini, Ročinj

Il santino con l’immagine di Gesù è stato donato a Marija Čargo a Trieste nel 1959, alcuni mesi dopo la morte di suo padre, da una suora che le augurò che il santino la proteggesse al posto di suo padre.
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L'obiettivo del progetto ZBORZBIRK è di rielaborare, valorizzare e promuovere le collezioni culturali storiche create dagli abitanti locali in passato. Tali collezioni rappresentano un elemento di pregio degli abitati della Val Canale, della Val Resia, delle Valli del Natisone e del Torre sul versante italiano e della parte superiore della valle del friume Sava, dell'area di Tolmino, di Kambreško, di Lig e del Collio sul versante sloveno. Tra le collezioni spiccano alcune collezioni museali, ma la maggior parte di esse è conservata dagli abitanti in casa. Gli oggetti, le fotografie e i documenti delle collezioni sono prove tangibili della vita locale, delle attività economiche, dall'agricoltura, all'allevamento del bestiame alle attività forestali, dell'alimentazione, dell'artigianato e del commercio, dei lavori stagionali e dell'emigrazione, dei legami familiari e della storia locale, delle tradizioni, delle festività paesane, della musica, dell'arte, delle credenze popolari, ecc. Quasi tutte le collezioni contengono oggetti risalenti alla Prima e alla Seconda guerra mondiale. 
Gli oggetti, le fotografie e i documenti conservati saranno documentati, fotografati e scansionati, si raccoglieranno informazioni sulla loro produzione e sull'uso, saranno video documentate le testimonianze, si raccoglieranno informazioni sulla tradizione orale dei luoghi in cui sono collocate le collezioni, si trascriveranno i racconti che saranno in seguito oggetto di una presentazione dialettologica. Il materiale audiovisivo d'archivio della Val Canale, della Val Resia, delle Valli del Natisone e del Torre sarà registrato e trasferito su supporti digitali. In questo modo si darà risalto non soltanto agli oggetti, bensì anche alle storie che essi raccontano, il loro messaggio e i loro aspetti dialettologici che consentiranno di inserire le collezioni in un contesto culturale e storico più ampio. Le collezioni saranno illustrate con un'apposita guida, materiale pieghevole, manifesti, tabelle segnaletiche, atti e il sito web del progetto. 
Il progetto è stato concepito in modo che la rete delle collezioni rimanga aperte per successivi ampliamenti e rielaborazioni. 
Il progetto intende promuovere il patrimonio culturale finora sconosciuto e lo sviluppo del turismo culturale e educativo, valorizzando, sistemando e presentando le collezioni e ristrutturando le strutture destinate alle collezioni e agli info-point. 
Le attività progettuali basate sulle linee guida del Programma Operativo favoriranno un'approfondita comprensione delle caratteristiche culturali e della diversità linguistica nell'area confinaria. Il coinvolgimento dei soggetti partecipanti al progetto consentirà di promuovere la cooperazione tra gli abitanti delle realtà confinarie. [Maggiori dettagli sul progetto ...]


Progetto ZBORZBIRK è finanziato nell'ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali.
Del contenuto del presente sito web sono responsabili esclusivamente i partner del progetto ZBORZBIRK.

Projekt ZBORZBIRK je sofinanciran v okviru Programa čezmejnega sodelovanja Slovenija-Italija 2007–2013 iz sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev.
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Partner progettuali:

  • Lead partner:
    Znanstvenoraziskovalni center SAZU
  • Università degli Studi di Udine
  • Goriški muzej Kromberk – Nova Gorica
  • Občina Kobarid
  • Občina Brda
  • Občina Kanal ob Soči
  • Gornjesavski muzej Jesenice
  • Comune di Lusevera
  • Comune di Taipana
  • Comune di Pulfero
  • Inštitut za slovensko kulturo – Istituto per la cultura slovena